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MARCO TERNI

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I PRINCIPALI RISCHI DA GESTIRE CHE POSSONO FAR CHIUDERE UN AZIENDA

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RESPONSABILITA'

Abbiamo solo l'imbarazzo della scelta delle casistiche che ricadono in questo rischio.
Fondamentale è però sapere che tutto quanto accade in azienda ricade successivamente  sull'amministratore, che ne risponde con i suoi beni personali.

PERDITA BENI - DANNI INDIRETTI

Eventi climatici o incendi, solo come esempio per identificare dei rischi che possono bloccare totalmente o parzialmente la produzione e di conseguenza gravare sui bilanci, o sulla reputazione, per la mancata consegna della merce al cliente finale.

PERDITA PRODUTTIVITA'

"Key Man"ricoprono ruoli strategici in azienda con competenze uniche e fondamentali per successo, redditività e crescita.
Il rischio di una loro assenza, anche temporanea, può minare le sorti della vita dell'azienda.

BLOCCO SUCCESSORIO

Una prematura scomparsa di un membro dei vertici aziendali, può innescare una serie di problemi rilevanti all'interno dell'azienda.
Rischio che si può evitare pianificando la successione e sfruttando le agevolazioni fiscali concesse dalle normative vigenti.

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Fabbrica, Azienda, Impresa.......potete chiamarla come volete, ma al di la dello specifico significato di ogni termine, sarà sempre la realizzazione di un vostro sogno.
Tempo, denaro, sacrifici che solo chi ci ha messo il cuore per realizzarlo, può capire l'impegno e la costanza che ci porta a proteggere la nostra creazione.
Ogni buon imprenditore è poi consapevole che ci sono rischi in grado di distruggere tutto il lavoro fatto, ma non è consapevole di quali sono tutti i rischi che lo circondano e soprattutto non è in grado di gestire le risorse in modo oggettivo, in grado di suddividere tra frequenza, perfettamente gestibile , e gravita in grado di creare un danno devastante.

 

È a questo punto che il Risk Management viene in aiuto.

 

Grazie alla consapevolezza umana e ad un software dotato di intelligenza artificiale in grado di valutare e ridurre i rischi, è possibile proteggersi con le azioni suggerite e gestire al meglio le risorse necessarie.

 

Il primo passo è la realizzazione di una Diagnosi Preventiva, che grazie ai dati di bilancio viene sviluppato un dato che spesso l'imprenditore non conosce:

 

La"Perdita Giornaliera per Fermo di Attività", ovvero quale è la perdita potenziale che deriva dal dover sostenere i costi fissi, le spese extra e il mancato guadagno. Da questo dato conseguentemente si determina anche per quanto tempo l'Azienda può sostenere il fermo produttivo prima di andare in default.

 

Per calcolare più̀ accuratamente questi livelli di perdita potenziale, successivamente è possibile effettuare una prima “misurazione” delle esposizioni ai rischi e delle conseguenze che potrebbero generarsi sulla tua azienda, sulla sua operatività e sulla permanenza nel mercato di riferimento.

 

Si individuano due elementi che sono la "Capacità" di sopportare un rischio e la "Propensione" al rischio.

 

La "Capacità" è il limite massimo per sopportare patrimonialmente eventi inattesi (ad esempio i rischi sconosciuti o non adeguatamente valutati o responsabilità), ricavandone il dato da un analisi di bilancio.

 

La "Propensione" ai rischi è invece soggettiva. Questo significa che ciascun Socio o Amministratore può valutarla in modo personale, individuando cosa viene considerato catastrofico in termini di perdita di margine, o di liquidità o di altri asset intangibili (reputazione, etica, ecc.)

 

Questo è solo l'inizio del percorso di analisi, a cui si potrà dar seguito con un Risk Assessment specifico e integrato come asset fondamentale per la continuità aziendale.

 

Inoltre, è mio dovere portare in primo piano il nuovo D.L. Codice della Crisi dell'Impresa e dell'Insolvenza. Il decreto, con effetto dal 15 luglio 2022, abroga tutti gli indici e gli indicatori di crisi che costituivano il presupposto per l’attivazione delle abrogate procedure di allerta e composizione assistita, e interviene sul dovere dell’imprenditore di istituire assetti organizzativi adeguati anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi d’impresa (art. 2086 del Codice Civile ), precisandone il contenuto.

 

Norma particolarmente pesante per gli amministratori e l'organo di controllo della società (i sindaci e/o i revisori laddove previsti), o addirittura l’organismo di vigilanza previsto dal d.lgs 231/2001. Essa, infatti, dispone che si risponda verso i creditori sociali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’ integrità del patrimonio sociale. In pratica, in caso di default, i creditori potranno chiedere il sequestro del patrimonio personale agli amministratori.

 

Se desideri avere l’analisi Preventiva della tua Azienda senza nessun impegno e a titolo gratuito, mi basterà ricevere la Partita Iva aziendale tramite il modulo di contatto che trovi nella Home Page di questo sito cliccando direttamente qui.

 

Marco Terni

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